L'URLO DI MUNCH: dove si trova e cosa rappresenta (2024)

L'URLO DI MUNCH: dove si trova e cosa rappresenta (1)

L’URLO DI MUNCH: DOVE SI TROVA, DESCRIZIONE DELL’OPERA E CURIOSITÁ

L’urlo di Munch è un’opera famosissima, riprodotta e citata innumerevoli volte.
Quest’opera è una delleicone dell’arte più famose (insieme alla Gioconda di Leonardo) e descrive unpaesaggio che diventauna proiezione dell’esperienza psicologica del personaggio collocato in primo piano.

Il capolavoro diMunch èsicuramente il dipinto norvegese più famoso al mondo.

L’urlo di Munch: dovevederlo

PERCHE’ MUNCH DIPINGE L’URLO

Edvard Munch realizza il dipinto dopo una passeggiatasulla collina di Ekeberg, sopra Oslo.
L’artista scrisseche, osservando il tramonto, si sentì avvolto da un sentimento di malinconia che si trasformò in paura quando il cielo diventò rosso come il sangue.
Fu osservando quel cielo che sentì un urlo trafiggere la natura.

“Camminavo lungo la strada con due amici
quando il sole tramontò
il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue
mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto
sul fiordo nerazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco
i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura
e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura” – Edvard Munch

DESCRIZIONE DE L’URLO DI MUNCH

L’urlo di Much è la rappresentazione di un sentimento di terrore e l’artista lo comunica allo spettatore attraverso i colori e una composizione che è una novità assoluta nel mondo dell’arte.

Il protagonista è collocato all’interno di un paesaggiocostruito conlinee curve e che sembra non avere nulla di reale.
Si tratta di un paesaggio interiore, di una libera interpretazione dell’artista basata su ciò che ha vissuto in quel momento.
L’uomo stesso, in primo piano, è colto nell’istante in cui sta lanciando un urlo fortissimo e si porta le mani al volto e quasi lo schiaccia.

In questo dipinto tutti gli elementi diventano un’estensione delle sensazioni dell’artista.
Quindi le linee curve sono come un labirinto di emozioni e l’occhio dello spettatore, che vaga in ogni direzione alla ricerca di un riferimento, produce una sensazione di smarrimento.

DOVE SI TROVAL’URLO DI MUNCH

Dell’urlo di Munch esistono quattro versioni, tutte dipinte tra il 1893 ed il 1910, ma la più famosa è quella conservata alla Nasjonalgalleriet di Oslo (La Galleria è chiusa per tutto il 2019 perché l’intera collezione verrà trasferita nelnuovo Museo Nazionale che aprirà nella Vestbanen nel 2020).

Il dipinto è stato rubato per ben due volte e poi recuperato.
Venne rubato la prima voltanel 1994, il giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Lillehammer.
La vicenda suscitò una grande polemica sui sistemi di sicurezza dellaNasjonalgalleriet di Oslo, soprattutto perché i ladri lasciarono un biglietto che dichiarava l’inadeguatezza del museo su questo fronte.
Nel biglietto si leggeva: “Grazie per la scarsa sicurezza”.
L’opera fu recuperata alcuni mesi dopo.

La seconda volta fu rubato nel 2004 insieme ad un’altra opera di Much: “La Madonna”.
Entrambi i dipinti furono recuperati nel 2006 e poisottoposti ad un accurato restauro perché danneggiati dall’umidità.
L’urlo di Munch è stato nuovamente esposto al pubblico nel 2008.

L'URLO DI MUNCH: dove si trova e cosa rappresenta (3)

Alcune rivisitazioni dell’Urlo di Munch

L’URLO DI MUNCH: CURIOSITÀ

Nel 1904 fu scoperta, nell’angolo in alto a sinistra della prima versione dell’ urlodi Munch, questa frase: “Poteva essere stato dipinto soltanto da un pazzo”.
Alcuni hanno sempre ritenutoche si trattasse di un atto di vandalismo, altri che fosse in realtà una frase scritta da Munch stesso sulla tela.
Da allora sono state fatte indagini e analisi e finalmente,per il Museo nazionale norvegese, non ci sono dubbi: la frase è stata scritta daMunch a matita.

Le analisi condotte sull’opera di Munch sono state accurate e approfondite.
Il dipinto è stato fotografato con una fotocamera a infrarossi per osservare la frase scritta più nitidamente, consentendo un confronto con altri documenti autografi dell’artista.
Secondo Mai Britt Guleng curatrice del Museo, Munch scrisse quella frase nel 1895 quando mostrò per l’opera al pubblico per lacrima volta. In quell’occasione la critica non accolse bene l’opera e ilcritico d’arte Henrik Grosch dichiarò addirittura che Munch non poteva essere considerato un uomo sano di mente.

“L’iscrizione può essere letta come un commento ironico, ma allo stesso tempo come un’espressione della vulnerabilità dell’artista. Scrivere sul dipinto finito mostra che creare per Munch è stato un processo continuo”, ha dichiaratoMai BrittGuleng.
La frase scritta a matita dallo stesso Munch deve essere considerata, quindi, una reazione alle aspre critiche ricevute dall’artista.

L’urlo di Munch è uno di quei capolavori che spesso sono citatiin chiave comica. Sostituendo di volta in volta il volto in primo piano con un personaggio famoso o con il protagonista della storia che si sta raccontando.
Qui sopra ho raccolto 4 “urli”celebri ma sono infinite le variazioni sul tema.
La cosa sorprendente è che, fuori dal suo contesto, questo dipinto assume un significato simile all’originale ma dalla forte carica comica e che ha la capacità di aumentare ancor di più la fama di questo capolavoro.
Voi preferite il dipinto nella sua versione originale oppure vi piace che possa assumere altri significati?

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La frase scritta a matita da Munch sulla prima versione dell’opera.

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